Comitato Promotore

del Referendum Abrogativo della Polizia Locale

Perché abolire la Polizia Locale?

Per il Poliziotto locale

Collega, non sei stanco di essere trattato

come una seconda scelta?

PENSACI BENE

Non è chiaro cosa sei, se poliziotto o impiegato. Una cosa però è chiara: che ciò che sei cambia a seconda delle esigenze delle Istituzioni. Quando alle Prefetture ed ai vertici dell’Ente Locale serve personale che contribuisca alla sicurezza del territorio e si faccia carico di situazioni attinenti la sicurezza, rischiando insulti, percosse e lesioni, allora sei un poliziotto; quando alle Forze di Polizia statali serve personale che fornisca loro supporto in attività di polizia o che si accolli attività a loro “sgradite”, sei un poliziotto; quando lo Stato e l’Ente Locale devono pagarti, mandarti in pensione, tutelarti per un infortunio e fornirti gli strumenti operativi affinché tu possa svolgere il tuo lavoro, allora sei un impiegato. In molti Enti puoi essere addirittura in servizio esterno da solo, finanche essere l’unico operatore di polizia in servizio, abbandonato a te stesso.

Non meriti l’accesso alle banche dati statali. Ti è impedita la consultazione diretta dello S.D.I., che nei casi più fortunati è possibile solo tramite le Forze di Polizia statali, per loro concessione. S.D.I. che, tra l’altro, è ormai strumento fondamentale non solo per svolgere attività di polizia giudiziaria, ma anche per accertare frequenti violazioni del C.d.S. e della normativa amministrativa in generale. Ma non solo lo S.D.I.: non puoi accedere nemmeno ad altre banche dati statali, utili per lo svolgimento del servizio. Nonostante poi tu sia dipendente pubblico, per di più con funzioni di polizia, il tuo Ente di appartenenza deve pagare per permetterti di consultare banche dati pubbliche (indispensabili per il tuo lavoro) come il Pubblico registro Automobilistico, il portale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la banca dati giurisprudenziale del Ministero della Giustizia.

Nel tuo lavoro rischi come le Forze di Polizia statali, ma apparentemente vali meno. Nel tuo lavoro sulla strada, mentre ti occupi di polizia giudiziaria o amministrativa, sei esposto a tanti rischi: rischio infortunistico (puoi essere travolto da un veicolo), rischio violento volontario (puoi essere aggredito, accoltellato, bersagliato con oggetti o proiettili), rischio ambientale/biologico (puoi soffrire condizioni climatiche estreme o essere contaminato da sostanze tossiche), rischio psicologico (puoi essere logorato da situazioni drammatiche che sei chiamato ad affrontare, accumulare stress, essere lontano dagli affetti, etc.) e rischio legale (puoi essere chiamato a rispondere di tue valutazioni, scelte ed azioni lavorative alle Autorità). Come gli Statali. Nonostante questo, la previdenza sociale e l’assistenza sociale per te sono diverse: il tuo lavoro non è considerato usurante e puoi andare in pensione con i tempi di un impiegato; se ti fai male, la causa di servizio è riconosciuta diversamente rispetto alle Forze di Polizia statali. E questi sono solo esempi.

Aumentano le responsabilità, ma non il compenso. A differenza di quanto avviene nelle Forze di Polizia statali, avanzi di grado ma non avanza corrispondentemente la tua sottocategoria contrattuale: cioè, ti aumentano le responsabilità, ma potresti non vederti mai aumentare lo stipendio, dal momento che le progressioni orizzontali negli Enti Locali sono caratterizzate da incertezza.

Ingerenze politiche. La dipendenza della Polizia Locale dagli Enti Locali ti rende strettamente legato agli Organi politici di questi, che spesso ti utilizzano per realizzare i loro programmi a scapito dell’imparzialità propria di un’Amministrazione di polizia. Gli stessi Comandanti/Responsabili sono scelti con procedure altamente discrezionali e per la maggior parte assegnatari di incarichi a tempo determinato: elementi, questi, che tendono a legarli ulteriormente alla politica.

Ti senti adeguatamente attrezzato e formato? In alcuni Enti puoi essere dotato di strumenti all’avanguardia, come o più delle Forze di Polizia statali; in altri Enti puoi non avere nemmeno la modulistica e gli strumenti basici per svolgere le tue quotidiane funzioni di polizia. Potresti non avere nemmeno un Funzionario come riferimento nel caso ti imbattessi in situazioni complesse. Spesso la formazione “istituzionale” è scarsa ed inadeguata, ed è lasciata alla tua buona volontà di frequentare corsi, anche lontani da casa… ed altrettanto spesso quella formazione “privata” non ti è nemmeno riconosciuta dall’Ente!

Tante Polizie Locali: un esercito di Arlecchino. In alcuni Enti puoi trovarti ad occuparti ampiamente di fenomeni criminali; in altri puoi trovarti ad occuparti di materie amministrative e Codice della Strada; in altri puoi occuparti solo di violazioni “minori” del Codice della Strada, quali i divieti di sosta; in altri puoi addirittura condurre lo scuolabus comunale. Polizia Locale ovunque, ma differenze abissali tra un luogo e l’altro. E spesso per volontà politica.

Il tuo lavoro è debitamente riconosciuto? Durante il tuo quotidiano servizio svolgi funzioni che ineriscono comunque controlli di polizia, contribuendo a “coprire” il territorio. Il solo pattugliamento automontato o appiedato è un servizio di polizia di sicurezza preventiva che può prevenire eventi illeciti, finanche criminosi, o farti imbattere in illeciti consumati, pure complessi, che necessitano del tuo intervento. Gli stessi servizi di viabilità durante gli eventi pubblici contribuiscono all’ordine pubblico. Però non sei come le Forze di Polizia statali. Anzi, date le disposizioni ministeriali, adesso il tuo servizio di viabilità durante le manifestazioni è riconosciuto con maggiore fatica come servizio di ordine pubblico! Così tu lavori come prima, ma lo Stato risparmia.

Lo Stato non si interessa del tuo lavoro. O meglio, se ne interessa nella misura in cui può servirsene senza concederti alcunché. Da un lato elabora norme la cui tutela richiede sempre più l’accesso ad informazioni di polizia contenute nello S.D.I., anche nei settori tradizionalmente più vicini alla Polizia Locale quali il Codice della Strada (sospensioni brevi delle patenti, notifica di provvedimenti di revoca e sospensione, digitalizzazione dei documenti, etc.); dall’altro ti esclude dalla possibilità di consultarlo. Da una parte ti chiede di occuparti di sicurezza, dall’altro non ti tutela se ti succede qualcosa e non ti dà la strumentazione per farlo. Lo Stato stabilisce la regola: come farla rispettare sono fatti tuoi.

Stessi doveri, minor riconoscimento. Lo Stato ti attribuisce qualifiche di polizia giudiziaria, di pubblica sicurezza e di polizia stradale allo stesso modo delle Forze statali, eccetto differenze minori. Non importa se pensi che “la polizia giudiziaria sia cosa degli Statali”: che tu sia parte di un grande Corpo o di un piccolo Servizio, se ti imbatti in una rapina, il tuo dovere di intervenire è lo stesso di un carabiniere o di un poliziotto. Puoi chiamare le Forze di Polizia statali in aiuto, certo; ma se questo non arriva, l’obbligo di agire spetta a te! E, se non lo fai, potrai essere chiamato a renderne conto alla locale Procura. Eppure per lo Stato non sei un vero poliziotto.

TUTTO QUESTO TI SEMBRA NORMALE?

NON SEI STANCO?

FAI SALTARE IL BANCO!

La patente di servizio, l'ennesima (umiliante) disparità. Secondo il D.M. 246/2004, attuativo dell'art. 139 C.d.S., gli appartenenti alle Forze di Polizia statali conseguono la patente di servizio necessaria alla conduzione dei veicoli adibiti a compiti istituzionali direttamente dalle Amministrazioni statali di appartenenza. Tu no. Tu, appartenente alla Polizia Locale, per conseguire la patente di servizio devi essere giudicato non solo da un funzionario prefettizio, ma anche da un appartenente alla Polizia Stradale. Evidentemente lo Stato non ti ritiene sufficientemente affidabile e necessita che un'altra Forza di Polizia ti valuti.

E tutto questo continuerà! Perché alla politica nazionale e locale tu servi. Ma perché darti qualcosa in più per qualcosa che sei già chiamato a fare? Nessuna riforma arriverà mai spontaneamente “dall’alto”. Solo promesse ed illusioni.

L’attuale proposta riformativa del Governo e della maggioranza, il progetto A.C. 1716 presentato a febbraio 2024 dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi alla Camera dei Deputati, nulla pare voler sostanzialmente cambiare. Facciamo una rapida disamina:

1. continua a rimarcare vigorosamente la distinzione tra Polizia Locale e Forze di Polizia statali, escludendo la prima dalla L. 121/1981;

2. le funzioni continueranno ad essere limitate al territorio dell’Ente Locale di appartenenza, escludendo la “regionalizzazione” della Polizia Locale;

3. i Comandanti di Polizia Locale saranno esplicitamente titolari di incarico a tempo determinato e continueranno ad essere responsabili verso gli Organi politici dell’Ente Locale di appartenenza;

4. la Polizia Locale non avrà rapporto di lavoro di diritto pubblico, come accade per le Forze di Polizia statali, bensì permarrà nel regime di lavoro “privatizzato” del Comparto “Funzioni Locali”;

5. in tema di materie infortunistica, assicurativa, previdenziale ed assistenziale non si parla di equiparazione alle Forze di Polizia dello Stato;

6. accesso allo S.D.I. secondo “principio di onerosità”, ossia l’Ente Locale dovrà continuare a pagare per accedere alle banche dati; nulla si dice poi riguardo la gratuità di accesso alle altre banche dati pubbliche;

7. armamento non equiparato a quello delle Forze di Polizia dello Stato;

8. il porto dell’arma fuori dal proprio ambito territoriale potrà avvenire solo “per ragioni di servizio”, parendo escludere il porto libero sul Territorio Nazionale, anche solo per legittima difesa;

9. le missioni fuori territorio, d’iniziativa dei singoli Operatori, potranno essere compiute solo per ragioni di polizia giudiziaria ed in caso di flagranza di reato (non di generico illecito, come previsto oggi) commesso nel territorio di competenza;

10. non potranno derivare maggiori spese allo Stato, pagheranno gli Enti.

Ed è assai improbabile che un progetto simile, elaborato non semplicemente dalla maggioranza politica, bensì dallo stesso Governo, possa essere completamente stravolto in meglio in sede parlamentare. Si parla di riforma, ma in realtà non si riforma nulla, se non forse in peggio!

HAI PAURA DI PERDERE IL LAVORO?

La possibilità è assai remota.

Ricorda che il tuo attuare rapporto di lavoro è in essere con l'Ente di appartenenza, non con la Polizia Locale in sé (che costituisce soltanto un servizio che l'Ente gestisce per esercitare proprie funzioni). In caso di eliminazione della Polizia Locale mediante referendum, qualora lo Stato non costituisca una nuova forma di Polizia Locale/Regionale o similare, ovvero non preveda direttamente l'assorbimento degli ex appartenenti alla Polizia Locale in altre Forze di Polizia, dovrai essere ricollocato in altre strutture della tua stessa Amministrazione o in Amministrazioni differenti, secondo le procedure delineate dagli artt. 33 e ss. D. Lgs. 165/2001.

Un "licenziamento di massa" di decine di migliaia di persone costituirebbe, tra l'altro, una "bomba sociale" che lo Stato dovrebbe inevitabilmente affrontare.

Resterebbe poi il problema pratico, ancora più importante, che lo Stato non disporrebbe più di un'istituzione di polizia che oggi supporta ed integra le Forze statali nell'espletamento dei loro quotidiani servizi e contribuisce al controllo del territorio, e che inoltre svolge servizi specialistici che le Forze statali non svolgono o svolgono in via minoritaria (vigilanza edilizia, vigilanza commerciale, tutela del decoro urbano, infortunistica, applicazione del C.d.S., etc.): le Forze statali, già dotate di organici ridotti, si troverebbero gravate anche da queste nuove incombenze. E lo Stato non può permettersi questo. Dovrebbe quindi trovare una soluzione, che non può prescindere dal mantenimento di una Forza di Polizia territoriale o dall'allargamento degli organici statali.

Infine, se alle votazioni referendarie si raggiungesse il quorum e prevalesse il "sì" in tutti i  referendum, il referendum n. 5 (riguardante l'abrogazione di parte dell'art. 34 bis D. Lgs. 165/2001) permetterebbe anche alle Forze di Polizia statali di assorbire personale in esubero.

COSA SUCCEDEREBBE SE VINCESSE IL "SI'" IN TUTTI I REFERENDUM?

In tal caso, verrebbero abrogate le principali norme statali che regolano organizzazione, qualifiche e doveri della Polizia Locale in Italia.

Ciò farebbe cadere la necessaria copertura normativa statale anche per le singole leggi regionali, quantomeno in tema di funzioni di polizia giudiziaria, pubblica sicurezza e polizia stradale, nonché di armamento (sono materie che l'art. 117 c. 2 lett. d), h) ed l) Cost. riserva esclusivamente alla legislazione statale). Sopravvivrebbe in capo alle Regioni soltanto la potestà legislativa in tema di polizia amministrativa locale, intesa come funzione (prevenzione ed accertamento di violazioni amministrative locali, funzione che già oggi può essere esercitata anche dalle Forze statali, tra l'altro) e non come organo di polizia (la Costituzione non prevede che debba esistere qualcosa chiamato "Polizia Locale" e che funzioni così come funziona oggi). Le Regioni potrebbero quindi tuttalpiù creare uffici di accertatori amministrativi, ma privi di qualifiche di polizia giudiziaria, pubblica sicurezza e polizia stradale. E la mancanza si sentirebbe.

Per come è concepito l'istituto del referendum abrogativo dall'art. 75 Cost., esso può solo cancellare ciò che è in vigore, ma non può direttamente creare nuove norme (si tratterebbe in tal caso di referendum propositivo, che in Italia non esiste relativamente alle leggi: esiste la proposta di legge di iniziativa popolare, ma il Parlamento può completamente trasformare la proposta in sede d'esame, snaturandola, oppure non esaminarla affatto). Il vantaggio del referendum abrogativo è, appunto, che la sua attivazione e la sua gestione non presuppongono necessariamente né direttamente il contributo della Politica.

Una volta raggiunto il "Sì", dunque, non è possibile determinare con certezza cosa accadrà dopo, perché l'istituto referendario non mette questo aspetto nelle mani dei promotori del referendum. Ciò che avverrà dopo sarà nelle mani del Legislatore (che si troverà a gestire un grandissimo problema, che forse - anche in vista di eventuali altre manifestazioni di egual tenore - lo indurrà a riflettere concretamente e seriamente sulle esigenze della Categoria).

Ovviamente al Legislatore saranno avanzate le nostre proposte risolutive.

Dall'11 aprile 2025, per i n. 3 mesi successivi, si attiverà la raccolta firme ufficiale online a sostegno dei n. 5 referendum per abrogare questa forma di Polizia Locale ormai anacronistica! Dai il tuo contributo! È facile e gratuito, e puoi farlo comodamente da casa!

PERCHE' ABOLIRE LA POLIZIA LOCALE?